Una collezione di scarpe da sogno, impreziosita da ricami fatti a mano secondo l’antica arte italiana e realizzata con una tecnica bolognese davvero speciale, detta “a sacchetto”.
L’hanno creata nel 2015 Benedetta Bolognesi e Gaia Ghetti, due giovani amiche che, affascinate dai preziosi ornamenti della tribù Turkmen, hanno voluto riprodurli su diversi modelli di calzature. E si sono messe all’opera, coadiuvate da un piccolo laboratorio che dà vita ai loro disegni.
«Il nome che abbiamo dato alla nostra attività trae ispirazione da Akhal-Teke, il cavallo della tribù Turkmen che la tradizione vuole essere stato montato da imperatori e amazzoni e il cui manto era talmente liscio da sembrare fatto di seta,» racconta Gaia. «I Turkmeni vivono nel mezzo del deserto di Karakum, nella prospera oasi del Tekè nella Valle Akhal, e sono famosi per la magnificenza dei loro ricami e dei gioielli, che utilizzano anche per decorare le finiture dei cavalli. I loro ornamenti preziosi hanno sempre ispirato molte collezioni di pezzi unici e senza tempo, già nel passato.»
Facendo riferimento a questi decori, Gaia e Benedetta, che già avevano esperienza lavorativa nel campo delle calzature, hanno iniziato a progettare le loro babbucce. «Il primo modello che abbiamo realizzato riproduce l’ornamento delle briglie del leggendario cavallo, per questo abbiamo deciso di dare il suo nome alla nostra collezione. Tutti i ricami sono realizzati a mano. Velluti, sete, satin e lino sono impreziositi con pietre, perline, fili metallici, filettature e rafia, elaborati con punti di ricamo rigorosamente fatti a mano. I modelli delle nostre calzature sono molti: alcuni sono piatti, come le babbucce, i sabot, le ballerine e gli stivali; altri hanno un tacco medio o basso, come ad esempio le decolleté, gli stivali e i texani. Per le lavorazioni delle ballerine utilizziamo il metodo detto “a sacchetto”, che consiste nell’applicazione separata della pelle, infilata come la sagoma di un guanto e chiusa come un sacchetto sul piede. La parte superiore della scarpa è completamente uniforme e garantisce il massimo della flessibilità e morbidezza.» Una tecnica antica, tipica della lavorazione bolognese di tradizione. «Abbiamo anche studiato un comfort supplementare dotando la scarpa di un cuscinetto in lattex in corrispondenza del tallone,» conclude Gaia Ghetti.