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Johann Zacher

Via Castello, 2 - San Candido (BZ)

Haunold, ovvero Monte Baranci, è la montagna che sovrasta San Candido. Una specie di nume tutelare che protegge gli abitanti del paese. «Per questo il mio bisnonno decise di accostare il nome della montagna al nostro cognome, nella denominazione della nostra azienda,» ci confida Christina Zacher. Giovane ed entusiasta, Christina continua insieme ai suoi fratelli l’attività della lavorazione del feltro iniziata dalla sua famiglia già nel 1560. Anche la sede della manifattura è quella di sempre: un antico palazzo nel cuore del paese che a piano terra, sotto le volte, ospita i prodotti realizzati. «Le fasi della lavorazione della lana sono rimaste quelle di un tempo,» ci racconta l’abile artigiana.

Johann-Zacher

«La lana viene dapprima sfioccata a mano nella manifattura. Quindi, con l’aiuto della cardatrice si pettina il tutto in un vello soffice che viene messo nello scuotitore. Qui, grazie all’uso dell’acqua, del calore e del vapore, il vello pressato in varie tappe viene trasformato nel cosiddetto pre-feltro. A questo punto, entra in scena lo storico follone a martello che, dal 1901, effettua la battitura e la sodatura della materia prima, sino a dare vita a un prodotto unico: il feltro di lana Haunold, morbido e compatto.» Le loro pantofole sono famose per la lavorazione particolare: nascono da un cono di feltro che viene messo in acqua calda e poi messo in forma a mano. «Non ci sono cuciture: le nostre pantofole sono morbide, danno sostegno grazie alla suola rialzata, realizzata con fibre di lana sovrapposte e fissate con acqua e lana.»

Per rifornirsi della lana la famiglia Zacher collabora con tanti contadini della zona, proprietari di piccole greggi in Val Pusteria, Vallelunga e Val Senales, oppure con allevatori di pecore provenienti dalla Val Venosta che, dalla primavera all’autunno, pascolano sugli alpeggi.
Oltre alle loro pantofole iconiche, gli Zacher realizzano vari accessori per la casa, tra cui sedute, cuscini, sacche per la legna, cesti di feltro per la tavola, sottopiatti, che oltre a essere esposti nello showroom della loro casa sono anche in vendita in vari negozi non solo in Italia ma anche all’estero.
«Oltre a noi 6 fratelli, ci sono anche 15 nipoti di varie età che si stanno preparando per entrare nella manifattura di famiglia,» conclude Christina Zacher. Una garanzia perché la tradizione di questo raro mestiere non vada perduta.

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