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L’Arcolaio

Via Giovanni Fabbri, Zona Industriale, Sant’Atto 64100 - Teramo

Olga, Chiara e Mariana Perticara sono tre sorelle che hanno ereditato dal nonno Antonio, oltre all’azienda con una decina di telai, anche la passione per la tessitura con un chiodo fisso per le fibre naturali, le costruzioni jacquard dei tessuti e i manufatti tessili ricercati.

Racconta Olga: «Nonostante i nostri settant’anni di tradizione familiare alle spalle, noi sorelle amiamo metterci in gioco e sperimentare tecniche diverse come il ricamo, la tintura e la stampa, con lo scopo di creare qualcosa di originale. Sentiamo che i tessuti jacquard appartengono al nostro DNA, ma amiamo i tessuti di ogni genere, purché originali e sostenibili. Lavoriamo con il lino, il cotone, la canapa e la lana.» Tra le ultime creazioni de L’Arcolaio ci sono i cipressi della Val d’Orcia: «Sono venuti fuori da un telaio, con tante armature diverse, nel tentativo di replicarne l’unicità; poi, dopo pochi anni, sono diventati ricami, quasi stilizzati, per rendere l’immagine del loro stagliarsi sull’orizzonte; da un anno sono anche stampati, ma sempre jacquard, sulla storica tela Pienza.»

Diverse sono le proposte de L’Arcolaio: la linea Identity, dove vengono sperimentate le costruzioni jacquard e le varie tinture; la linea Ambienti Italiani dove le artigiane si dilettano a raccontare, attraverso tessuti jacquard o ricamati, suggestioni del nostro Bel Paese; e la linea Alma, concepita durante la primavera del 2020, per tradurre in tessuto l’esigenza di leggerezza rispetto alla cupezza di quel momento storico.

Tra i motivi decorativi, spiccano i polipi giganti, gli ombrelloni, i pesci e le sirene, i cervi, le stelle marine, i volti di donne. Un universo giocoso, da realizzare anche su misura. Conclude Olga: «È incredibile come da un diverso intreccio di fili possano nascere sempre cose nuove e originali. Abbiamo letteralmente rimesso mano a quello che tesseva nostro nonno – riproponendo lo stesso intreccio di ordito e trama – e abbiamo provato a dare un senso contemporaneo. Ci sentiamo delle privilegiate per aver avuto la fortuna di incontrare, nel corso degli anni, artisti di una rara sensibilità che collaborano con noi, quali Elisabetta Bovina e Carlo Pastore, di Elica Studio, e Monica Zani. Insieme a loro abbiamo inventato tanti nuovi motivi per le nostre tele.»

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