Luisa Canovi è stata la prima in Italia, e forse in Europa, a scoprire il fascino dell’origami, l’antica arte giapponese di piegare la carta, trasformandola in mille forme.
Erano gli anni Settanta e lei, studentessa dell’Accademia di Belle Arti di Venezia, aveva avuto il compito di realizzare un oggetto in carta senza matite né forbici né colle. «Piegando il foglio mi sono accorta che le pieghe avevano creato degli effetti meravigliosi, dei giochi di luce e ombre tridimensionali. Ne rimasi così colpita che andai all’Archivio storico della Biennale a cercare notizie sugli origami. Trovai un solo libro, ma da lì partì la mia ricerca che non si è mai fermata. Al Dams mi sono poi diplomata in cinema di animazione e scenografia con un film di origami animati», racconta la Maestra.
Ma la strada di Luisa era appena iniziata. «Arrivata a Milano ho aperto il centro culturale PaperFactory con laboratori e corsi di cartonaggio ai quali partecipavano anche tanti artisti, tra i quali Caterina Crepax. Ho iniziato a creare origami per allestimenti nel campo della moda, del design, della pubblicità». Straordinari i suoi voli di colombe bianche, gli aquiloni multicolori, le sculture che riproducono le pieghe del plissé soleil.
«La carta deve essere di prima qualità, rigorosamente washi ovvero fatta a mano. Io utilizzo quella che comunemente viene chiamata carta di riso e in realtà è realizzata con i gelsi. In laboratorio ho un archivio con differenti carte e cartoncini, bianchi e colorati, di ogni formato. Molte marche sono italiane, come Fabriano e Fedrigoni. Non utilizzo mai la carta riciclata perché ha una fibra già sfruttata che non terrebbe la piega e si spezzerebbe».
Fra i lavori che Luisa Canovi ama ricordare vi è l’installazione realizzata durante l’Expo a Palazzo Morando per la mostra di gioielli a tema cibo. «Il tema culinario era al centro della mostra. Così, coadiuvata da una collega, ho realizzato con la tecnica dell’origami su carta bianca dei supporti dalle forme di piatti, teiere, tazze, una caffettiera gigante… È stata una grande sfida, molto divertente».
Luisa Canovi si dedica anche alla tecnica del suminagashi, l’arte giapponese dell’inchiostro fluttuante: «Con pennello, pietra, inchiostro, carta e una ciotola di acqua pura si creano disegni liberi che possono raffigurare il mare, le nuvole, e lasciano spazio
alla meditazione». Attualmente si dedica prevalentemente all’insegnamento. «Scrivo anche molti libri: perché questo antico sapere non vada perduto».