Alle porte di Aosta c’è un laboratorio davvero inusuale: si chiama Le Cuir e il proprietario, Fabrizio Martini, si è specializzato nel realizzare collari per mucche. «Qui in Valle d’Aosta c’è un’antica tradizione che risale all’Ottocento, quando gli allevatori che portavano le mucche in alpeggio avevano necessità di distinguerle e ritrovarle col suono delle campane appese al collo.
Da lì iniziò la produzione dei collari, decorati diversamente a seconda dei desideri dei proprietari. Ancora oggi vengono prodotti dei disegni particolari secondo le zone di provenienza: Savoia, Valle d’Aosta, Svizzera, Francia… Io ho realizzato anche dei collari molto fantasiosi per le elezioni delle mucche regine e per alcuni clienti americani di passaggio che volevano portarseli come ricordo negli USA!» Martini ha aperto il suo laboratorio artigianale nel 1979 e da allora ha confezionato una grande quantità di collari. «Il mio è un lavoro prevalentemente manuale: utilizzo punteruoli, forbici, martelli, utensili a scalpello affilati sui due lati. Una volta deciso il disegno, procedo tracciando col compasso i bordi, poi imprimo dei tagli attraverso i quali faccio passare i laccetti colorati che formeranno il disegno. Le cuciture vengono realizzate a mano, così come l’inserimento delle borchie e dei punzoni. A volte dipingo il cuoio con disegni quali sagome di mucche oppure fiori, a seconda delle richieste. Molti collari mi vengono commissionati per decorare chalet e appartamenti di montagna,» spiega Martini, al quale l’estro non manca.
Il suo è un lavoro creativo di abilità e pazienza. Infatti, dopo aver praticato i fori nel cuoio, Fabrizio infila i sottili laccetti di pelle colorata con diverse tecniche: incrociandoli a stella o a freccia, lasciando una coda di circa 5 centimetri, lavorando avanti e indietro in diagonale verso la tacca successiva, fissando poi i laccetti sul retro del collare. «Ultimamente l’Institut Agricole di Aosta mi ha proposto di tenere dei corsi pomeridiani di produzione di collari in cuoio per mucche per i ragazzi che frequentano la scuola. Perché questa antica tradizione propria del nostro territorio non vada perduta,» conclude Martini. Con Fabrizio, oltre a due dipendenti artigiani, collabora la moglie Erika Lenna, che gestisce il loro negozio nel centro di Aosta.