Quando, nel 2016, Johann Rupert e Franco Cologni hanno costituito la Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, avevano uno scopo preciso: aiutare i migliori artigiani d’Europa, spesso poco visibili e scarsamente considerati, ad affrontare le sfide della contemporaneità, diventando i nuovi protagonisti di un modo più umano di lavorare, di produrre, di vendere: in una parola, di vivere.
Il talento degli artigiani è al centro di “Homo Faber”, la straordinaria avventura iniziata nel 2018 che, finalmente, riprende un dialogo mai interrotto. Proponendo un futuro sostenibile in cui il talento possa esprimersi e fare la differenza.
La prima edizione di “Homo Faber”, nel 2018, è stata il trampolino di lancio per questo nuovo movimento culturale internazionale, che Franco Cologni aveva già auspicato e avviato con la sua Fondazione italiana sin dal 1995: un movimento che pone il talento umano, in tutte le sue espressioni, al centro di ogni considerazione su un futuro più sostenibile. Dove per “sostenibile” non si intende soltanto rispettoso dell’ambiente, ma anche di tutto ciò che rende straordinaria la vita: i sogni, la creatività, la bellezza. La seconda edizione di “Homo Faber”, prevista dal 10 Aprile al 1 Maggio 2022 presso la Fondazione Giorgio Cini di Venezia, porta il dialogo su un piano ancora più suggestivo e prestigioso: il Giappone, ospite d’onore della manifestazione, suggerisce infatti che i più abili maestri d’arte siano dei veri e propri “tesori viventi”. Presenze preziose per la cultura, per la memoria, per l’identità dei luoghi e delle persone: capitali umani di talento e di visione, che vanno considerati e celebrati come dei beni culturali antropologici (per riprendere una formula del nostro Ministero della Cultura).
Questo numero di Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture è dedicato dunque alla straordinaria avventura di “Homo Faber”: nelle pagine che seguono sarà possibile scoprire in anteprima, attraverso il punto di vista competente dei nostri appassionati autori, le quindici mostre che comporranno la nuova edizione di questo evento unico al mondo, curato da un team di esperti che annovera nomi leggendari quali Bob Wilson, Naoto Fukasawa, Judith Clark, David Caméo, Stefano Boeri, Michele De Lucchi, Jean Blanchaert, Sebastian Herkner… Proprio in questa idea di curatela, e di cura, sta uno dei segreti di questa manifestazione, che quest’anno si allarga a tutta la città di Venezia con i percorsi di “Homo Faber in Città”: perché fare le cose con cura, scegliere, accorgersi delle differenze e valorizzarle, sono passi fondamentali per aumentare la percezione, e dunque il valore, della bellezza.
Ma questo numero è anche dedicato agli “Homines Fabri”: tutti coloro che ogni giorno, con abnegazione e talento, con passione e competenza, celebrano il rito del bello e del ben fatto, perseguono un sogno fatto a mano, immaginano un futuro in cui le mani dell’uomo sapranno sempre interpretare i nostri desideri meglio di qualunque macchina. E tradurli in oggetti significativi, che lasceranno un segno.
Uomini e donne artefici del proprio destino grazie alla competenza, all’amore e all’autenticità della loro vocazione, che permette loro di vincere anche le sfide più impegnative. I loro esempi, distillati lungo le pagine di questa rivista, sono il miglior commento alla meraviglia che Venezia offre a ogni visitatore non distratto: anche l’apparente fragilità può trasformarsi in forza, in resistenza e in resilienza, quando sappiamo prendercene cura. Buona lettura e buon viaggio verso l’isola di San Giorgio!