L’alchimia della meraviglia

di Alberto Cavalli

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 31 settembre - 2025

Scriveva André Breton che «la meraviglia è sempre bella. Ogni cosa meravigliosa è bella. Solo il meraviglioso è bello». Un’affermazione celebre, una presa di posizione acuta e una proposta artistica sicuramente provocatoria: legare l’idea del bello “solo” al meraviglioso significa infatti saldare in maniera ferrea la concezione del gradimento estetico, dell’apprezzamento etico, della forza persuasiva e insomma di tutte le caratteristiche che associamo all’idea di “bello” al fattore scatenante e imprescindibile della sorpresa, dello stupore, appunto della meraviglia.
Di ogni meraviglia. Solo della meraviglia.

 

Villari trasforma la porcellana in un’arte della meraviglia quotidiana. Ogni oggetto, modellato con amore per il gesto, la memoria e la bellezza, nasce per celebrare la potenza della condivisione e ci ricorda che la tavola non è solo un luogo domestico, ma lo spazio in cui il tempo si fa prezioso.

 

L’arte e l’alto artigianato, che costantemente ci stimolano a interrogarci intorno alla rappresentazione del bello e al suo valore nelle nostre vite e per i nostri giorni, sembrano dunque doversi necessariamente nutrire di questo senso quasi di commozione, che ci sfiora e ci seduce ogni volta che arriviamo alla scoperta (sorprendente, appunto) di un senso nuovo, sino ad allora nascosto: un senso, inteso come significato, che si dipana attraverso attimi indimenticabili, che come esseri umani desideriamo celebrare e ricordare.

 

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Celebrazione, ricordo, meraviglia, arte e mestiere: parole chiave che sin dal 1967 innervano e sostengono la produzione di Villari, manifattura di porcellane raffinatissime che nasce da una storia d’amore (Cesare e Silvia si incontrarono proprio grazie al lavoro che li accomunava, e decisero di iniziare le loro avventure familiari e imprenditoriali) e che di amore continua a nutrirsi.
Amore per la qualità: la realizzazione di ogni oggetto firmato Villari richiede abilità artigianali straordinarie, visioni creative potenti, intuizioni artistiche audaci, innovazioni tecniche che guidino i processi verso il futuro.

 

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Amore per la memoria: le suggestioni energetiche del Barocco, le sinuosità eleganti dello stile Impero, ma anche il dialogo generativo con designer quali Ferruccio Laviani e Fabio Novembre, e artisti come Jeff Koons, creano un universo di possibilità espressive che la famiglia Villari traduce in oggetti preziosi e abbaglianti – per il candore e la bellezza, per la novità e la purezza.

 

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Amore per il lavoro: da Villari ogni fase legata alla creazione, alla progettazione, alla lavorazione e alla decorazione (che è un “gioco serio”, come dice Cesare) viene sviluppata e seguita con il senso profondo del rispetto e dell’audacia che motiva ogni vero artigiano.
E infine, amore per la vita: le tavole sulle quali fioriscono gli oggetti firmati Villari sono una celebrazione continua del tempo, e della preziosità che moltiplica il suo valore grazie alla condivisione di ogni momento significativo. La porcellana di Villari impreziosisce tutti gli spazi domestici dove si articola la vita di tutti i giorni, grazie al lucore di pezzi raffinatissimi la cui fragilità va di pari passo con la potenza espressiva e la perfezione formale.

 

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Ma le tavole imbandite sono certamente la fonte più efficace di meraviglia. E se la meraviglia è il più potente dei sentimenti, che ci permette ogni giorno di scoprire cose nuove e nuovi significati partendo da quello che si ha sotto gli occhi, allora la bellezza è il privilegio di chi – come la famiglia Villari – sa continuamente sorprendersi, e trovare appunto un “senso” che si cela non solo nei singoli oggetti, ma nei nessi tra un oggetto e l’altro, tra i materiali, tra i gesti: le connessioni culturali e narrative contribuiscono alla percezione della bellezza tanto quanto lo splendore delle singole opere, perché la meraviglia è la necessaria messaggera che trasferisce il bello verso il significativo, e dunque verso il memorabile.

 

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La sala da pranzo è da sempre un luogo domestico specifico e definito, ma è anche uno spazio conviviale necessario per apprendere a vivere insieme, e a comprendere il valore della condivisione. Per esplorare il mondo attraverso la celebrazione delle relazioni umane. Per coglierne le bellezze sublimi che si celano dietro significati che vanno indagati, raccontati, trasmessi. Per iniziare ogni giorno la collezione più bella che ognuno di noi è chiamata a comporre: quella di attimi indimenticabili, in cui i sogni antichi mantengono l’esotismo della fantasia ma diventano la naturale incarnazione dei nostri desideri, per permetterci di creare le nostre bellissime, personalissime, immaginifiche chimere. Che non potrebbero essere tramutate in realtà da nessun altro materiale, che dalla porcellana: potente, fragile, lucente, abbagliante. Come i sogni, che Cesare e Silvia Villari hanno trasformato in realtà, cuocendoli al fuoco alchemico della passione.

 

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Alberto Cavalli

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli è direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, giornalista e scrittore, collabora stabilmente con numerose riviste ed è autore di saggi e contributi editoriali. Dal 2014 è titolare della cattedra di “Mestieri d’arte e bellezza italiana” presso il Politecnico di Milano. Nel 2016 diventa executive director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. È curatore generale di Homo Faber Event.

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