A ferro e fuoco. Le creazioni di Dante Negro

di Stefania Montani

fotografie di Mattia Balsamini

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 29 settembre 2024

Una bella storia italiana, che parla di talento, impegno, estro creativo. È quella di Dante Negro, Maestro artigiano, che a 12 anni diventa forgiatore, a Mogliano Veneto, nella fucina di Toni Benetton, un artista nell’arte della lavorazione del ferro. Da lui Dante apprende i segreti del mestiere, destreggiandosi tra pinze, trapani, frese, torni da ferro, saldatrici.

 

Dante Negro è un nome che risuona nel mondo dell’artigianato italiano, sinonimo di talento, dedizione e creatività. Una passione che forgia una brillante carriera e che oggi lascia un segno nel mondo del design internazionale con creazioni uniche che esprimono la versatilità del ferro battuto in dialogo
con la natura.

 

Lavora duro in fucina per alcuni anni finché nel 1964 decide di aprire la propria bottega nel paese natale, a Biban di Carbonera, e inizia il suo percorso personale, sperimentando e modellando il metallo, creando arredi da interno e da giardino quali tavoli, sedie, panche, letti, anche su misura. Abilissimo anche nell’arte del restauro, ben presto inizia ad avere una nutrita clientela. Molte delle sue creazioni traggono ispirazione dalle forme della natura: non solo riccioli ed elaborati decori, ma anche linee essenziali, decisamente innovative, sia in ferro forgiato che in acciaio inox. Nasce la prima linea di complementi d’arredo da giardino che attira l’attenzione degli architetti e decreta il suo successo.

 

Dante Negro Dolmen Magherita Rui. Foto di Mattia Balsamini

 

Da allora non si contano i progetti realizzati prima con l’aiuto di un paio di artigiani, poi con una vera e propria équipe, fino all’ingresso in bottega del figlio Elia, che dal padre ha ereditato la passione per questo antico mestiere.
Ci racconta Elia: «Anch’io sono entrato a bottega giovanissimo, animato dallo stesso amore per questo lavoro. Grazie agli insegnamenti di mio padre e alla pratica del mestiere, oggi sono in grado di raccogliere con orgoglio il suo testimone.

 

Lavorazioni Dante Negro atelier. Foto di Mattia Balsamini

 

Abbiamo un vasto archivio, arricchito in oltre 60 anni di attività. Inoltre, grazie alla recente collaborazione con la designer Margherita Rui, che nel 2021 ha assunto la direzione creativa del marchio, abbiamo ideato nuove linee che sono andate ad aggiungersi ai nostri pezzi storici.» Continua Elia Negro: «In questi ultimi anni l’azienda è stata trasformata in un marchio di design dal respiro internazionale: abbiamo molti clienti che vengono dall’estero perché apprezzano le nostre lavorazioni, la cura dei dettagli e la storia dell’artigianato italiano. Il nostro obiettivo principale è una produzione di arredi e strutture architettoniche di alto livello. Per questo abbiamo anche ampliato la rete di artigiani con cui collaboriamo, per creare un esteso distretto produttivo che vanta esperienze nella lavorazione sia del vetro, che del legno e del marmo. Tutti i laboratori producono materiali di alta qualità e si trovano a poca distanza dalla nostra azienda.»

 

Dante Negro in atelire, lavorazioni. Foto di Mattia Balsamini

 

Ci racconta la designer Margherita Rui che, in veste di direttore creativo, ha collaborato alla ideazione delle ultime collezioni: «Oltre alla collezione Heritage, che propone i modelli tradizionali sempre attuali, abbiamo progettato anche la linea Blending Habitats, che unisce alla lavorazione del ferro e dei metalli anche altri materiali per costruire arredi innovativi, per tutti gli ambienti della casa e del giardino. Noi proponiamo anche il su misura, Bespoke, che offre ai clienti delle soluzioni personalizzate con la consulenza del nostro staff.» Dante Negro segue ogni commessa dalla proposta alla presa delle misure, dalla realizzazione al montaggio, dalle finiture al collaudo.

 

Dante Negro in Atelier, Lavorazioni. Foto di Mattia Balsamini

 

 

Di grande impatto visivo la collezione Bambusae disegnata da Zanellato Bortotto che ricorda il fusto snello e lineare dei bambù: una volta forgiate, queste sottili aste di ferro sono utilizzate per costruire strutture e coperture leggere per esterni, oppure tavoli e sedute. Disegnata dal duo di giovani designer anche la linea Corda che, grazie a nodi sinuosi che interrompono le linee dei braccioli, incorniciano i sostegni dei gazebi, o, ancora, sostengono i ripiani dei tavoli, sembrano realizzati non con il ferro battuto ma con delle vere e proprie funi di corda. Tra i più recenti complementi di arredo sprigionati dalla creatività di questi Maestri della forgia, coordinati dalla designer, ci sono anche le collezioni Dolmen e Type di Stormo che, grazie alle linee essenziali, ricordano mondi primordiali. La collezione Dolmen di Margherita Rui è stata selezionata per arredare la Compagnia della Vela dell’Isola di San Giorgio, che in occasione della terza edizione di Homo Faber è trasformata in un ristorante, animato dallo Chef Salvatore Sodano. Dante Negro è presente a Homo Faber anche nel bellissimo giardino della Fondazione Giorgio Cini: per questo spazio i due direttori creativi Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini hanno selezionato le sedute Acanta, Begentle, Checkmate, i divani e le poltrone Nottambula e i coffee table Tavolario, tutti pezzi appartenenti alla collezione The Past Is Not Gone (collezione Heritage). I tessuti per i preziosi cuscini sono stati realizzati da Fortuny.

 

Dante Negro in Atelier, Lavorazioni. Foto di Mattia Balsamini

Stefania Montani

Stefania Montani

Giornalista, ha pubblicato tre guide alle botteghe artigiane di Milano e una guida alle botteghe artigiane di Torino. Ha ricevuto il Premio Gabriele Lanfredini dalla Camera di Commercio di Milano per aver contribuito alla diffusione della cultura e della conoscenza dell'artigianato.

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