Elisabetta Bovina e Carlo Pastore, titolari di Studio Elica, sono una straordinaria coppia di artisti italiani, compagni di vita e di lavoro. Incarnano perfettamente la figura dell’artista artigiano contemporaneo, e la loro vita è interamente dedicata al loro mestiere d’arte, che portano avanti con grande talento e passione. Dalle loro abilissime mani escono ogni giorno opere uniche, che coniugano al presente la grande maestria della tradizione ceramica italiana. La loro materia di elezione è la porcellana, magnifica, preziosa, sottile e lucente, appannaggio di pochi grandi artefici, che declinano con un eclettismo raffinato e fantastico, contaminando abilmente diverse discipline, dal design alla scenografia alle arti performative.
I maestri ceramisti Elisabetta Bovina e Carlo Pastore incarnano l’essenza dell’artigianato artistico contemporaneo, creando opere uniche e visionarie. La loro storia d’amore è un inno all’arte come stile di vita, tra innovazione, sperimentazione e un legame profondo con la materia.
Elica Studio nasce nel 1995 a Bologna. Elisabetta, lombarda dell’Oltrepò pavese, e Carlo, salernitano, si formano entrambi presso il celebre ISIA di Faenza, da cui sono usciti tanti grandi nomi della ceramica contemporanea. Per entrambi, irresistibile fin da giovanissimi l’attrazione per il lavoro artigiano, che spinge ciascuno a lavorare inizialmente in importanti studi ceramici, mettendo alla prova la propria capacità di artefici. L’incontro all’ISIA sancisce la loro “corrispondenza d’amorosi sensi”, portandoli da subito a lavorare insieme. Elisabetta sottolinea come il lavoro a quattro mani sia “un collante mostruoso”, che li porta a “pensare insieme, all’unisono”. Le opere nascono da questa magica alchimia, basata anche sull’amore, che li porta a creare ogni pezzo in perfetta collaborazione, in ogni fase, dal progetto alla realizzazione. Non senza scontri e battaglie, naturalmente… Una condivisione totale basata sul confronto continuo, assolutamente rara.
Lei per carattere è più “fisica”, ama il contatto con la materia grezza, le forme, i modelli e gli stampi: lui è un talento vero nel disegno e nella decorazione, appassionato della ricerca fino alla maniacalità. Cinque anni di sperimentazioni per ottenere il nero “giusto” che usano per i loro pezzi, una ricetta assolutamente unica e originale. Tutte le loro opere sono di forte impatto e sempre sorprendenti, mai banali, talvolta provocatorie, irriverenti e molto spesso all’insegna dell’ironia, che è al centro della loro creatività e permea ogni loro proposta, tra spirito ludico e divertissement. Amano l’imperfezione, il difetto in un pezzo è per loro un plusvalore, come si sforzano di insegnare ai loro clienti e allievi, il segno di un’autorialità forte e del rispetto profondo per la materia. La scelta comune di lavorare con la porcellana nasce da subito grazie al condiviso amore per il materiale cotto ad alte temperature: «Eravamo affascinati dalla translucenza della materia, dalla leggerezza sublime, dagli spessori sottili che consentono il passaggio della luce… volevamo volare alto», spiega Elisabetta, con la luce e il sorriso che sempre le brillano negli occhi…
Dopo ben 30 anni Elica lascia Bologna nell’estate 2024: i due artisti hanno impresso un segno profondo nel territorio faentino, aprendolo a una visione più contemporanea e allineata alle esperienze internazionali. Ma è giunto per loro il momento di un cambiamento radicale: il desiderio è quello di poter disporre di ampi spazi, immersi nella natura che è loro prima fonte di ispirazione. Nelle campagne di Ravenna, a 5 chilometri dal centro della città, trovano il loro luogo ideale: questa è oggi la sede della loro abitazione
e del laboratorio, forni compresi. Senza dimenticare la dependance, che diventerà sede di residenze d’artista. Elisabetta e Carlo da sempre collaborano con giovani artisti internazionali, anche attivi in diverse discipline, dalla musica al teatro alla fotografia… Uno scambio culturale improntato all’apertura e alle nuove esperienze, che ha arricchito nel tempo la loro produzione, mantenendola sempre viva, significativa e molto contemporanea. Lavorare con gli altri è alla base del loro modo di vivere e di produrre, una dimensione umana prima ancora che artistica.
L’opera forse più iconica e conosciuta ad oggi realizzata dai due maestri (insigniti tra l’altro del riconoscimento MAM-Maestro d’Arte e Mestiere nel 2022) è la collezione In alto i cuori: il progetto, nato nel 2009 e tuttora in divenire, reinterpreta sotto forma di vaso il tema del cuore, come contenitore di fiori, di idee, di messaggi, decorati con lettere, numeri e figure dipinte a pennello, piccole sculture fatte a mano per testi scritti in un linguaggio universale. Moltissimi i rimandi figurativi e culturali, nonché le simbologie e i riferimenti visivi.
Nell’ambito del progetto di mecenatismo La Grande Bellezza, promosso in favore degli artigiani italiani da Starhotels con Fondazione Cologni, OMA e Gruppo Editoriale, la collezione è stata esposta con molto successo presso lo Starhotels Collezione Splendid Venice in occasione di Homo Faber Event 2024, nel palinsesto di Homo Faber in Città. Il tema simbolico e iconico si riallaccia infatti a quello di The Journey of Life della nuova edizione di Homo Faber: nel viaggio della vita di ogni uomo, il cuore è sempre al centro… L’idea che ispira questa collezione è l’utilizzo di un’icona pop come il cuore, reinterpretato in forma di vaso, con rimandi anatomici e con un carattere fortemente italiano che è parte integrante del suo fascino, come prova il forte gradimento dei collezionisti soprattutto stranieri. Ogni cuore ha un suo ritmo, un suo battito, un suo significato, tanti messaggi diversi per parlare d’amore: ironico, passionale, lirico, frivolo, colto…
Studio Elica ha partecipato a Maison&Object 2025 ed esporrà nei prossimi mesi la collezione dei suoi cuori presso l’hotel boutique Castille di Parigi, su invito della Presidente di Starhotels Elisabetta Fabri, illuminata ispiratrice del progetto di mecenatismo La Grande Bellezza e grande amante e cultrice dell’artigianato italiano. In Alto i Cuori “profuma di Italia” perché nasce da una millenaria tradizione ceramica e da una grande cultura tra progetto e alta artigianalità, in cui sempre, alto e basso, aulico e pop, sacro e profano si mischiano per scrivere un inno variopinto alla bellezza e unicità della vita e dell’amore in ogni sua forma. Il sogno nel cassetto per Elica è, guarda caso, il Libro Cuore: una galleria di immagini fotografiche e di riflessioni a cura di importanti testimonial dell’arte e della cultura, ritratti con uno dei cuori della collezione: a ciascuno il suo!