Un viaggio lungo tutta una vita

di Alberto Cavalli

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 29 settembre 2024

È questa la visione che anima Hanneli Rupert, Vicepresidente Esecutiva della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, l’istituzione che organizza Homo Faber. Una visione al contempo precisa e poetica, che ha portato Hanneli Rupert a scegliere questo tema curatoriale per la terza edizione dell’evento, con il preciso intento di delineare un vero e proprio itinerario espositivo lungo dieci sale tematiche: tra i chiostri, i giardini e gli spazi della Fondazione Giorgio Cini, infatti, si dipana un racconto fittamente intessuto di oggetti e di gesti, di evocazioni suggestive e di sorprese – un viaggio ideale attraverso la vita umana, insomma, per scoprire il segno dell’artigianato sia nei momenti più importanti, sia in quelli più semplici e quotidiani.

 

La terza edizione di Homo Faber, intitolata “Homo Faber 2024: The Journey of Life”, esplora il rapporto essenziale tra gli esseri umani e il talento artigiano. Dalla nascita al momento dell’ultimo commiato, l’artigianato si intreccia con il tessuto della nostra esistenza, contribuendo a rendere speciali tutti i momenti preziosi e indimenticabili.

 

Gli artigiani sono animati dalla passione, sostenuti dal talento, vivificati dalla bellezza. E soprattutto, incuriositi dalla vita e dai suoi ineffabili, arcani passaggi, che si possono raccontare solo per sintesi potenti. Proprio per trasferire in un progetto coerente e sorprendente tutte queste qualità umane e tecniche dei Maestri d’arte, Hanneli Rupert ha affidato la direzione artistica di questa edizione di Homo Faber a Luca Guadagnino, che insieme all’architetto Nicolò Rosmarini ha lavorato proprio come un artigiano avrebbe lavorato su un avorio prezioso, su una pietra rara, su un legno esotico: con un approccio che evoca nova ac vetera, per raccontare un viaggio – quello della vita – che accomuna tutti i sogni e che celebra tutti i destini.

 

Il Chiostro dei Cipressi della Fondazione Giorgio Cini rappresenta un mirabile esempio di architettura rinascimentale costruito agli inizi del Cinquecento da Andrea Buora. Foto: Matteo De Fina/Courtesy Fondazione Giorgio Cini.

 

Nova: nessuno aveva mai immaginato un percorso così potente e coerente, che si snoda attraverso gli spazi monumentali della Fondazione Giorgio Cini, per raccontare gli oggetti creati con cura, meticolosità e passione da Maestri artigiani di tutto il mondo. Vetera: il suo tributo a Carlo Scarpa, a Venezia, agli artisti che hanno lasciato un segno alla Fondazione Giorgio Cini (Palladio, Veronese, Buora, Longhena, fino a Vietti) è stato composto nel segno dello studio e dell’interpretazione autoriale, per evocare una familiarità che è come un’eco, più che una visione.

 

Uno dei ricami d’archivio di Pino Grasso Ricami, eccellenza milanese per l’alta moda, presente all’edizione 2024 di Homo Faber nel Chiostro dei Cipressi con una serie di pannelli decorati sul tema del Gioco dell’Oca. Foto: Tomas Bertelsen per Michelangelo Foundation.

 

Organizzato in partnership con la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte e con la Fondazione Giorgio Cini; posto sotto il patrocinio dell’UNESCO, del Ministero della Cultura, del Consolato di Svizzera a Milano, della Regione del Veneto e della Città di Venezia; sviluppato in un dialogo serrato con le principali organizzazioni internazionali che si occupano di mestieri d’arte, questa nuova edizione di Homo Faber integra e al contempo supera la visione delle due precedenti. La integra perché Homo Faber è e resta una celebrazione del talento umano, insostituibile anche in un’epoca dominata dalla tecnologia. Ma la supera anche, creando per la prima volta un percorso narrativo articolato e progressivo, e integrando artigiani selezionati in tutto il mondo.

 

Liam Lee, Chair 16, lana merino infeltrita verde e compensato di pioppo, 2023. Il lavoro dell’artista-artigiano americano si occupa della dissoluzione del confine tra spazio interno e esterno, tra l’oggetto costruito dall’uomo e ciò che costituisce l’ambiente naturale. Foto: tutti i diritti riservati.

 

Hanneli Rupert ha infatti voluto mettere in valore il talento di tutti coloro che sanno interpretare i temi del “Viaggio della vita” in maniera originale, ispirata e potente, declinandoli a seconda delle proprie tradizioni: i visitatori entrano quindi in contatto con maestrie, talenti e visioni spesso poco conosciute (perché geograficamente distanti o perché culturalmente poco frequentate), ma che Homo Faber fa dialogare e valorizza grazie all’accostamento tematico. Nascita, Gioco, Celebrazione, Patrimonio, Amore, Natura, Sogno, Viaggi, Dialoghi, Aldilà: temi che ogni persona sente come propri, e che ogni tradizione declina in modo personale. E che proprio per questo diventano parte di un sentire comune, che gli artigiani interpretano con lucida poesia.

 

Il Labirinto Borges della Fondazione Giorgio Cini è una ricostruzione del giardino-labirinto che l’architetto Randoll Coate progettò in onore del celebre scrittore argentino. Foto: Matteo De Fina/Courtesy Fondazione Giorgio Cini.

 

Alla profondità e quasi alla sacralità del tema fa da contrappunto la leggerezza dell’ironia del progetto artistico, che si ritrova nelle scelte e negli elementi inventati da Luca Guadagnino e da Nicolò Rosmarini; una leggerezza che incrocia simbolici sguardi con la raffinatezza delle finiture da loro calligraficamente scelte, con la ricerca delle unicità, con la valorizzazione di elementi allestitivi che smettono di essere corollari per diventare segni, tramite i quali gli oggetti dei Maestri artigiani sembrano comporre parole di luce. Come i segni quasi acquei, attraverso i quali Nigel Peake ha riscritto il linguaggio visivo di Homo Faber.

 

Nel suo atelier di Camisano Vicentino, il Maestro Simone Crestani plasma il vetro borosilicato in modo più scultoreo rispetto alla tecnica tradizionale, ottenendo opere di grandi dimensioni curate nei dettagli. Foto: tutti i diritti riservati.

 

Dai rivestimenti specchiati che moltiplicano il Labirinto Borges ai tessuti iridescenti che dinamizzano il Chiostro dei Cipressi; dai panneggi preziosi delle sale monumentali alla visionarietà novecentesca della Tipografia; dall’onirica sontuosità della Piscina Gandini alla trasformazione alchemica dell’Ex Scuola Nautica; il percorso di Homo Faber incanta i visitatori una melodia senza parole, come un canto che tutti noi conosciamo a memoria – quello della bellezza che conquista e che potenzia ogni elemento che incrocia.

 

Valérie Tanfin, artista francese e artigiana delle piume, è al banco di lavoro, intenta ad applicare piume e petali. Foto: Sébastien Le Clézio per Homo Faber.

 

E Venezia, simbolo per eccellenza di una bellezza fragile e emozionante, accoglie ancora una volta questa celebrazione del talento umano, magnificandola con la sua “serenissima” e secolare lezione: solo ciò che incanta permane, solo ciò che è fatto con amore seduce, solo ciò che ha significato è davvero bello. Come un gesto su misura, che l’artigiano compie non perché costretto, ma perché sa che i momenti più importanti della vita si celebrano così: con la connessione umana che può passare solo dal senso, dalla creazione, da un’energia che è prima pensiero e poi elettricità. Homo Faber, il luogo dove il pensiero (artigiano) diventa bellezza.

 

Valérie Tanfin. Le piume vengono selezionate in base al movimento naturale, alla lunghezza e alle imperfezioni: prima di arrivare al risultato finale, ogni piuma viene lavorata circa cinque volte. Foto: Ginevra Formentini per Homo Faber.

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli è direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, giornalista e scrittore, collabora stabilmente con numerose riviste ed è autore di saggi e contributi editoriali. Dal 2014 è titolare della cattedra di “Mestieri d’arte e bellezza italiana” presso il Politecnico di Milano. Nel 2016 diventa executive director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. È curatore generale di Homo Faber Event.

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