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Il respiro del Mediterraneo

Testo di Ugo La Pietra

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 30 aprile - 2025

Oggi siamo tutti consapevoli della profonda differenza che esiste tra i tanti stati bagnati dal mar Mediterraneo: differenza di lingua, di costume, di politica, di economia, di religione. Un tempo, quando il Mediterraneo si chiamava mare nostrum queste differenze non esistevano: dalla Tunisia al Libano nascevano città a imitazione di Roma. Mosaicisti, scalpellini, ceramisti erano tutti legati tra loro grazie all’unità politica e culturale del Mediterraneo.

 

C’è un materiale che attraversa i secoli e collega le rive del Mediterraneo, oltre le differenze di lingua, religione e cultura: la ceramica. Custode di una tradizione millenaria, racconta di artigiani che, con amore e dedizione, modellano la memoria di un territorio e i suoi simboli.

 

Di tutto questo grande patrimonio culturale riferito al “fare” non rimane quasi nulla. Dico quasi perché, a ben guardare, esiste ancora qualcosa che lega tutti i popoli che si affacciano sul Mediterraneo: la lavorazione della ceramica. La ceramica, quella con i decori blu, la ritroviamo da Albisola a Tunisi; è una ceramica fatta dagli artigiani che, eredi della grande tradizione, oggi conservano e rinnovano questa antica arte.

Sono artigiani che con le loro opere mantengono in vita l’amore per il Mediterraneo e per la lavorazione artistica della ceramica; un amore sofferto perché troppi sono i motivi che contrastano questa comune passione. L’immagine di un territorio, una volta omogeneo, è ancora presente tra i nostri artigiani: basterebbe pensare alle ceramiche
di Vietri sul Mare. Tutti, o quasi, conoscono la storia di quegli artisti tedeschi che negli anni Venti del Novecento decisero di fermarsi nello stupendo golfo di Amalfi dedicandosi alla lavorazione della ceramica.

Una lavorazione che doveva esprimere i valori della cultura mediterranea che aveva caratterizzato per millenni quel vasto territorio; dopo una lunga esplorazione in tutti i Paesi bagnati dal Mediterraneo, questi artisti decisero che il simbolo che li accomunava tutti era l’“asinello”, una presenza fondamentale, a quei tempi, per la cultura contadina. Ancora oggi, a Vietri sul Mare, viene modellato dai bravi ceramisti l’asinello che sorride sempre e che si distingue per il colore verde ramino.

L’amore per un territorio è spesso alla base del nostro migliore artigianato, un amore che accomuna tutti gli artigiani di diverse regioni, nel tentativo di mantenere in vita (in una società sempre più coinvolta nel mondo virtuale) la cultura del fatto a mano.
Un amore ancora talmente diffuso tra i nostri artigiani da sostenere la teoria di un design territoriale, orientando così il progetto in opposizione alla “globalizzazione” per esaltare le “diversità”.

Ugo La Pietra

Ugo La Pietra

Artista, architetto, designer e soprattutto ricercatore nella grande area dei sistemi di comunicazione. La sua attività è nota attraverso mostre, pubblicazioni, didattica nelle Accademie e nelle Università. Le sue opere sono presenti nei più importanti Musei internazionali.

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