Viviamo in un tempo in cui l’amore è costantemente e giustamente presentato come antidoto alla paura e alla solitudine, ma in cui nessuno è davvero persuaso della bellezza dello stare insieme: viviamo gli uni accanto agli altri ma siamo sempre più individualisti e concentrati su noi stessi, sempre meno capaci di un gesto d’amore verso l’altro e meno che mai verso la collettività.
Capace di costruire ponti e generare bellezza, l’amore è anche l’arte di trasformare il quotidiano in qualcosa di eterno. Attraverso le mani e il cuore dei maestri artigiani, riscopriamo gesti antichi che ridanno dignità al fare, al collaborare, all’aprirsi agli altri.
Simili a persone che pensano unicamente alla propria sopravvivenza e poco si curano di quella altrui, anche noi spesso ci concentriamo sul significato più intimo e personale dell’amore e dell’affetto ed escludiamo dalla nostra vita la sua componente sociale e collettiva, fatta anche di impegno e sacrificio, colorata spesso dalle tinte poco popolari dell’abnegazione e dell’altruismo. Lo scambio degli oggetti prende il posto della comunicazione tra i soggetti, e il contenuto stesso della comunicazione si disperde in un pulviscolo di pretese e rimostranze, di chiusure, di immobilismi che prendono il posto dell’apertura verso l’altro. Con questo numero di Mestieri d’Arte & Design, dedicato al tema dell’amore, abbiamo voluto raccontare tante storie diverse e (speriamo) dissonanti rispetto a questo scenario. Storie di maestri artigiani che celebrano la forza più dirompente del mondo, appunto l’amore, attraverso il loro lavoro e la loro ispirazione; di individui che hanno dedicato la loro intera vita alla professione che amano e che rende speciali i loro giorni; di manifatture, botteghe, imprese, popolate da persone che collaborano, che dialogano, che non si fanno scoraggiare dall’apparente banalità del presente e che ogni giorno, con coraggio e passione, rispolverano gesti antichi per conferire ai mestieri d’arte la dignità di professioni che rendono ricche e preziose le nostre vite. Siamo tutti un po’ diseducati ad amare: ma le nostre omissioni d’amore sono spesso atti di pigrizia, di ignoranza o di sfiducia. Ed è proprio quando la sfiducia e la tristezza ci attanagliano, proprio quando tutto sembra ormai per sempre segnato e perduto, che la bellezza diventa una possibilità reale, autentica, concreta. Gli esempi che abbiamo scelto di raccontare su questo numero della nostra rivista, scegliendo con cura storie, visioni e talenti, toccano tanti aspetti di questa bellezza generata dall’amore, che ogni giorno si concretizza in forme inaspettate e suggestive. Sono storie vere, che si arricchiscono continuamente di nuovi capitoli: perché sempre nuovo è il sentimento che proviamo per ciò che ci affascina, che ci seduce e che ci fa sentire felici. L’amore, appunto.