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La forza più dirompente

Testo di Alberto Cavalli

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 30 aprile - 2025

Viviamo in un tempo in cui l’amore è costantemente e giustamente presentato come antidoto alla paura e alla solitudine, ma in cui nessuno è davvero persuaso della bellezza dello stare insieme: viviamo gli uni accanto agli altri ma siamo sempre più individualisti e concentrati su noi stessi, sempre meno capaci di un gesto d’amore verso l’altro e meno che mai verso la collettività.

Capace di costruire ponti e generare bellezza, l’amore è anche l’arte di trasformare il quotidiano in qualcosa di eterno. Attraverso le mani e il cuore dei maestri artigiani, riscopriamo gesti antichi che ridanno dignità al fare, al collaborare, all’aprirsi agli altri.

 

Simili a persone che pensano unicamente alla propria sopravvivenza e poco si curano di quella altrui, anche noi spesso ci concentriamo sul significato più intimo e personale dell’amore e dell’affetto ed escludiamo dalla nostra vita la sua componente sociale e collettiva, fatta anche di impegno e sacrificio, colorata spesso dalle tinte poco popolari dell’abnegazione e dell’altruismo. Lo scambio degli oggetti prende il posto della comunicazione tra i soggetti, e il contenuto stesso della comunicazione si disperde in un pulviscolo di pretese e rimostranze, di chiusure, di immobilismi che prendono il posto dell’apertura verso l’altro. Con questo numero di Mestieri d’Arte & Design, dedicato al tema dell’amore, abbiamo voluto raccontare tante storie diverse e (speriamo) dissonanti rispetto a questo scenario. Storie di maestri artigiani che celebrano la forza più dirompente del mondo, appunto l’amore, attraverso il loro lavoro e la loro ispirazione; di individui che hanno dedicato la loro intera vita alla professione che amano e che rende speciali i loro giorni; di manifatture, botteghe, imprese, popolate da persone che collaborano, che dialogano, che non si fanno scoraggiare dall’apparente banalità del presente e che ogni giorno, con coraggio e passione, rispolverano gesti antichi per conferire ai mestieri d’arte la dignità di professioni che rendono ricche e preziose le nostre vite. Siamo tutti un po’ diseducati ad amare: ma le nostre omissioni d’amore sono spesso atti di pigrizia, di ignoranza o di sfiducia. Ed è proprio quando la sfiducia e la tristezza ci attanagliano, proprio quando tutto sembra ormai per sempre segnato e perduto, che la bellezza diventa una possibilità reale, autentica, concreta. Gli esempi che abbiamo scelto di raccontare su questo numero della nostra rivista, scegliendo con cura storie, visioni e talenti, toccano tanti aspetti di questa bellezza generata dall’amore, che ogni giorno si concretizza in forme inaspettate e suggestive. Sono storie vere, che si arricchiscono continuamente di nuovi capitoli: perché sempre nuovo è il sentimento che proviamo per ciò che ci affascina, che ci seduce e che ci fa sentire felici. L’amore, appunto.

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli è direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, giornalista e scrittore, collabora stabilmente con numerose riviste ed è autore di saggi e contributi editoriali. Dal 2014 è titolare della cattedra di “Mestieri d’arte e bellezza italiana” presso il Politecnico di Milano. Nel 2016 diventa executive director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. È curatore generale di Homo Faber Event.

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