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Una bellezza tutta italiana

Testo di Alberto Cavalli

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 25 Settembre - 2022

Interrogarsi sulla natura progettuale della bellezza, e sui suoi caratteri di italianità, non richiede un dottorato in filosofia estetica. Richiede uno sguardo consapevole su quello che è il nostro principale vantaggio competitivo; su quello che è l’attributo che da sempre accompagna ogni riflessione sull’Italia; su quei valori che non incarnano un vago sogno o un lontano desiderio, ma una chiara coscienza di chi siamo e di che cosa desideriamo per le nostre vite. E naturalmente, del perché lo desideriamo.

Il talento, così come la forza, l’abnegazione e la costanza nel portare avanti un progetto, e nel trasformare un’idea originale in qualcosa di meraviglioso, sono ingredienti essenziali nella realizzazione di questa bellezza italiana cui questo numero è dedicato. Una bellezza espressa attraverso storie esemplari e vere: storie di artigiani che, ciascuno a suo modo, incarnano e rappresentano quei criteri distintivi che formano il DNA della bellezza italiana. Artigianalità e creatività, innovazione e interpretazione, territorialità e autenticità: leggere il presente della bellezza italiana attraverso il prisma di questi valori significa investire su un futuro davvero sostenibile, perché basato sul coraggio dei sogni, sulla competenza dei gesti, sull’ottenimento di risultati che superano le aspettative e seducono il mondo intero, con la persuasività di una bellezza fatta a mano. Che rende felice chi la crea, chi la ammira, chi la acquista.

Bellezza e felicità: un binomio fondamentale per comprendere il valore del Made in Italy. Spesso, raggiungere un risultato che ci eravamo prefissi non porta alla felicità. Le ricerche lo confermano, e la nostra stessa esperienza lo insegna. Al contrario, vivere la situazione che consapevolmente abbiamo deciso di creare, e che con grande determinazione abbiamo messo in piedi, regala un senso di appagamento molto più profondo e duraturo perché concreto. Grazie all’impegno,
tutto sembra possibile, e un progetto può farsi strategia. Come i maestri d’arte da sempre insegnano, e come su questo numero abbiamo voluto raccontare.Forse intorno a noi ci sono già persone, luoghi o esperienze che ci conducono gentilmente verso una migliore fruizione
del nostro tempo: le botteghe, gli atelier, i laboratori, le imprese. Prestiamo loro attenzione, osserviamoli per quello che sono: fucine di bellezza autentica. In questo modo la forza e la volontà che mettiamo nel perseguire un risultato andranno in una direzione ben precisa, in cui non potremo evitare di affrontare difficoltà e dubbi, ma lungo la quale si possono aprire le porte della soddisfazione e della realizzazione con più facilità. Quale messaggio potrebbe essere più suggestivo per le giovani generazioni che dovranno immaginare la bellezza italiana del futuro?

Far convivere slancio creativo e applicazione pratica, la passione del cuore con l’intelligenza della mano, è la sfida che vogliamo e dobbiamo accettare: puntiamo sulla nostra creatività, sul talento e su una nuova cultura del fare che non oscuri le regole dell’etica, la temperanza del buon senso, le suggestioni delle radici. Perché, in definitiva, sempre di cultura si tratta: dalla cultura, dall’apprendimento, dalla persuasione e dal bello nascono i saperi che da sempre rappresentano la nostra identità, e che hanno la loro radice proprio in quel sapere latino che significa sia “avere sapore” sia “essere savio”. Un sapore che arricchisce e preserva; una saggezza che ha un “sapore” perché è umana, personale, tramandata non solo con le “cose” ma anche con le parole e i gesti.
Ovvero, con quelle esperienze che non si possono acquistare, ma che sono sempre le più preziose.

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli è direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, giornalista e scrittore, collabora stabilmente con numerose riviste ed è autore di saggi e contributi editoriali. Dal 2014 è titolare della cattedra di “Mestieri d’arte e bellezza italiana” presso il Politecnico di Milano. Nel 2016 diventa executive director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. È curatore generale di Homo Faber Event.

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