Panerai è orgogliosa di far parte, insieme al duo artistico The Back Studio, di Homo Faber 2024 che esplora il tema The Journey of Life. «Siamo onorati di partecipare ancora una volta a questo evento ricco di cultura. Il tema dell’edizione di quest’anno rispecchia le nostre riflessioni sul tempo. L’installazione site-specific sviluppata dal talentuoso duo artistico The Back Studio è un esempio della nostra dedizione all’arte dell’orologeria e della nostra ricerca continua dell’innovazione, in cui la luminosità traspare nello spirito della creatività italiana fatta a mano,» dichiara Jean-Marc Pontroué, amministratore delegato di Panerai.
Panerai, in collaborazione con il duo artistico The Back Studio, illumina Homo Faber 2024 con un’installazione modulare che celebra la creatività e richiama la complessa meccanica della tradizione orologiera della Maison, sottolineando la sua storia illustre come pioniere di strumenti a luminescenza affidabili.
Panerai, famosa per il suo approccio innovativo all’orologeria, presenta quest’installazione luminosa concettuale nella Sala degli Arazzi, un ambiente che, all’interno del viaggio della vita, simboleggia l’unione e l’amore. L’installazione progettata da The Back Studio, noto per il suo approccio contemporaneo alla light art e al design della luce scelto dalla galleria MATTA, dimostra l’impegno di Panerai a integrare tecniche tramandate nel tempo con innovazioni moderne. The Back Studio porta avanti un linguaggio visivo che sfugge alle categorizzazioni artistiche convenzionali, posizionandosi in una zona franca tra scultura, arte e design.
Il duo artistico The Back Studio si distingue per una produzione sfaccettata e difficilmente categorizzabile. Il suo approccio creativo si sviluppa in una zona di confine, sfuggendo a definizioni nette e favorendo un’estetica ambigua che si manifesta chiaramente ma resta incomprensibile. All’interno della sua produzione, elementi di costruzione industriale si combinano con creazioni in vetro soffiato artigianalmente, dando origine ad assemblaggi che fondono senza soluzione di continuità scultura e funzionalità. Ispirato da figure come Franz West, Donald Judd, Bruno Munari e Dan Flavin, The Back Studio adotta un approccio eclettico che trae spunto dalle sperimentazioni di West, dall’essenzialismo di Judd, dalla giocosità di Munari e dall’uso della luce di Flavin. Ciò che rende unica la produzione di The Back Studio è la sua capacità di concentrarsi su dettagli nascosti e di riconsiderare gli oggetti comuni, creando connessioni inedite tra forma e funzione. Questo approccio si riflette nelle sue opere, che sfidano i concetti preesistenti, invitando il pubblico a riflettere sulla relazione tra estetica e utilità.
Il design modulare dell’installazione luminosa progettata per Homo Faber 2024 richiama la complessa meccanica della tradizione orologiera di Panerai, evidenziando l’illustre storia della Maison come antesignana nell’invenzione di strumenti a luminescenza affidabili.
La partnership creativa si avvale della competenza del duo nell’illuminazione al neon e nell’arte contemporanea, mentre la struttura ricorda l’architettura modulare della meccanica orologiera.
Inserita nel contesto della Fondazione Giorgio Cini, l’installazione offre un contrasto di forte impatto visivo in cui l’architettura storica italiana incontra l’innovativa ricerca di Panerai in ambito di tecnologia luminescente – un tratto che è diventato una firma della sua identità. Con quest’opera, Panerai riafferma il proprio ruolo nella narrazione in divenire, presentata dai Maestri artigiani più bravi del mondo, delle tappe principali dell’esistenza in cui l’illuminazione gioca un ruolo centrale.
Homo Faber 2024 è un’esperienza immersiva che presenta la maestria artigiana racchiusa negli oggetti che scandiscono i momenti più preziosi delle nostre esistenze. Con una straordinaria scenografia, creazioni fatte a mano su misura e dimostrazioni dal vivo, l’evento promette di essere un’esperienza sensoriale, all’interno della quale Panerai, grazie all’originale prospettiva di The Back Studio, si pone all’avanguardia del percorso narrativo.