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Akhal Tekè

Corso Como 10 - 20154 Milano

Una collezione di scarpe da sogno, impreziosita da ricami fatti a mano secondo l’antica arte italiana e realizzata con una tecnica bolognese davvero speciale, detta “a sacchetto”.
L’hanno creata nel 2015 Benedetta Bolognesi e Gaia Ghetti, due giovani amiche che, affascinate dai preziosi ornamenti della tribù Turkmen, hanno voluto riprodurli su diversi modelli di calzature. E si sono messe all’opera, coadiuvate da un piccolo laboratorio che dà vita ai loro disegni.

«Il nome che abbiamo dato alla nostra attività trae ispirazione da Akhal-Teke, il cavallo della tribù Turkmen che la tradizione vuole essere stato montato da imperatori e amazzoni e il cui manto era talmente liscio da sembrare fatto di seta,» racconta Gaia. «I Turkmeni vivono nel mezzo del deserto di Karakum, nella prospera oasi del Tekè nella Valle Akhal, e sono famosi per la magnificenza dei loro ricami e dei gioielli, che utilizzano anche per decorare le finiture dei cavalli. I loro ornamenti preziosi hanno sempre ispirato molte collezioni di pezzi unici e senza tempo, già nel passato.»

Facendo riferimento a questi decori, Gaia e Benedetta, che già avevano esperienza lavorativa nel campo delle calzature, hanno iniziato a progettare le loro babbucce. «Il primo modello che abbiamo realizzato riproduce l’ornamento delle briglie del leggendario cavallo, per questo abbiamo deciso di dare il suo nome alla nostra collezione. Tutti i ricami sono realizzati a mano. Velluti, sete, satin e lino sono impreziositi con pietre, perline, fili metallici, filettature e rafia, elaborati con punti di ricamo rigorosamente fatti a mano. I modelli delle nostre calzature sono molti: alcuni sono piatti, come le babbucce, i sabot, le ballerine e gli stivali; altri hanno un tacco medio o basso, come ad esempio le decolleté, gli stivali e i texani. Per le lavorazioni delle ballerine utilizziamo il metodo detto “a sacchetto”, che consiste nell’applicazione separata della pelle, infilata come la sagoma di un guanto e chiusa come un sacchetto sul piede. La parte superiore della scarpa è completamente uniforme e garantisce il massimo della flessibilità e morbidezza.» Una tecnica antica, tipica della lavorazione bolognese di tradizione. «Abbiamo anche studiato un comfort supplementare dotando la scarpa di un cuscinetto in lattex in corrispondenza del tallone,» conclude Gaia Ghetti.

Stefania Montani

Stefania Montani

Giornalista, ha pubblicato tre guide alle botteghe artigiane di Milano e una guida alle botteghe artigiane di Torino. Ha ricevuto il Premio Gabriele Lanfredini dalla Camera di Commercio di Milano per aver contribuito alla diffusione della cultura e della conoscenza dell'artigianato.

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