Sofia Sarria è una figlia d’arte che ha appreso fin da bambina, come un gioco, l’arte di fabbricare le maschere in cartapesta: infatti i suoi genitori erano proprietari di uno dei laboratori più noti a Venezia. Così, forte di una solida base tecnica, di tanti stampi e trucchi del mestiere, ha deciso di continuare questa bella tradizione veneziana. E non solo. Oltre alle maschere, Sofia ha elaborato anche dei procedimenti simili alla scultura, per creare figure animali partendo dalla carta di recupero come i cartoni contenitori delle spedizioni (“utilizzati per un solo giorno”), i giornali destinati al macero, gli involucri in generale, tirati fuori dal cestino, spesso per creare un mondo popolato di strane creature pronte a far parte di una favola, di elfi e folletti. E ad avere una nuova vita.
«Nel nostro mondo sempre più veloce, di usa e getta, io credo che vada riscoperto l’amore per il dettaglio, con ritmi più sostenibili, per essere meno stressati. Il mio atelier non è solo uno spazio fisico ma anche mentale, che vuole essere di aiuto a ritrovare il proprio centro, anche con la lentezza.» A pochi passi dal mercato di Rialto, il suo laboratorio è un locale lungo e stretto: alle pareti, da un lato le maschere in cartapesta, dall’altro i personaggi creati e scolpiti dalla sua fantasia. In fondo il suo tavolo da lavoro traboccante di pennelli, matite, taglierine, colle, contenitori d’acqua. Qui Sofia dà vita alle sue creazioni modellando, colorando e lasciando libera la sua creatività. «Ho chiamato il mio spazio Atelier Volante perché durante il Covid non sapevo quale destino avrebbe avuto la mia bottega… Invece sono rimasta a tramandare la tradizione di famiglia, nello stesso luogo appartenuto a mio nonno.»
Il suo stretto legame con il tessuto culturale locale veneziano si esprime poi attraverso i laboratori didattici, dedicati anche ai bambini, nei quali propone la realizzazione di maschere in cartapesta utilizzando gli stampi, «il metodo più veloce nell’asciugatura.»