Il Meneghello ha da poco festeggiato cinquant’anni dalla nascita della casa editrice e Cristina Dorsini, nipote del fondatore Osvaldo Menegazzi, pittore dalla grande versatilità, ci racconta la straordinaria attività da lei ereditata. «Mio zio, dopo essersi diplomato all’Accademia di Brera, si imbatté per caso in alcuni mazzi antichi di Tarocchi e ne rimase affascinato tanto da iniziare a collezionarli, riprodurli e aprire un negozio-laboratorio per lo studio e la produzione delle carte. Sono mazzi a tiratura limitata e numerati, realizzati e dipinti a mano su modello originale con tutti gli strumenti del lavoro artigianale».
Anche lo spessore del cartoncino riproduce la grammatura di quelli d’epoca. Ogni carta del mazzo ha il suo significato, la sua storia, e spesso è stata dipinta da artisti conosciuti del tempo. I Tarocchi dei Visconti, per esempio, furono commissionati ai fratelli Zavattari da Filippo Maria Visconti nel 1450 per il matrimonio della figlia Bianca Maria con Francesco Sforza. «Sono dei magnifici quadri pieni di particolari che documentano momenti storici. Nella carta del Carro, per esempio, è raffigurato lui stesso che le dona un anello e i volti sono i loro ritratti. La carta della Giustizia, invece, raffigura Bianca Maria con l’armatura che difende Cremona dall’assalto dei Veneziani. Noi studiamo i periodi storici, ci documentiamo presso i musei che conservano le carte originali. Con alcuni di questi collaboriamo, riproducendo i mazzi e allegando un libro che ne documenta l’origine e il significato».
Ogni mazzo è racchiuso in una scatola anch’essa confezionata a mano e dipinta. Cristina Dorsini ci illustra le creazioni del Meneghello: «Oltre alla trilogia dei mazzi dei Visconti, ci sono i mazzi Ferraresi, sempre quattrocenteschi, che hanno subito l’influenza dei libri dell’antica Grecia, studiati a Ferrara in quell’epoca, e sono intrisi di mitologia, alchimia, astronomia. Poi quelli più recenti, ottocenteschi. Infine, ci sono quelli creati dalla fantasia di Osvaldo, in stile giapponese-Hokusai, oppure con riferimenti massonici, o con lettere ebraiche». Cristina dipinge e continua a realizzare carte acquerellate a mano, collaborando con musei di tutto il mondo, per continuare la preziosa opera di questo atelier.