Da quando ha 18 anni, Daniele Mingardo lavora in officina: i metalli sono la sua grande passione. I segreti del mestiere li ha appresi dal padre Ilario, la cui bottega di carpenteria a Monselice è nota dagli anni Settanta per le lavorazioni accurate e per le collaborazioni importanti, come quelle con Carlo e Tobia Scarpa, con Aldo Parisotto, col Teatro Petruzzelli di Bari, col Parco della Musica a Firenze e il Museo del Novecento a Milano. Grazie alla straordinaria manualità e alla tecnica appresa negli anni di sperimentazione nella fucina paterna, Daniele a 25 anni ha deciso di creare una linea tutta sua, per produrre nuovi complementi d’arredo, anche in collaborazione con i designer. Oggi, a 34 anni, la sua Mingardo Design Faber è un marchio che produce edizioni limitate di design in metallo, anche in combinazione con altri materiali: ferro, rame, ottone, acciaio.
«Devo ad Aldo Parisotto, che nel 2013 ha ospitato la mia prima collezione nel suo showroom di Milano durante il Fuorisalone, l’opportunità di farmi conoscere nel mondo del design,» racconta Daniele. «La nostra è un’azienda piccola, siamo in totale una decina, oltre ad alcuni artigiani esterni che collaborano con noi, quindi riusciamo ad avere un rapporto col cliente molto diretto, con uno scambio continuo di energie. Da alcuni anni abbiamo una art director, Federica Biasi, per elaborare dei progetti nostri, originali, oltre a lavorare con designer di fama nazionale e internazionale, come Omri Revesz, Gio Tirotto, Chiara Andreatti, Simone Bonanni,
Valerio Sommella e molti altri.
È sempre entusiasmante realizzare le loro idee con il talento dei nostri artigiani.» Il catalogo della Mingardo Design Faber è molto vasto e articolato, ma la cura del dettaglio oltre alla relazione con i progettisti è il suo punto di forza. Le minuziose lavorazioni sartoriali sono rese possibili dalla professionalità e passione di chi lavora il metallo alla Mingardo. «Tutto può essere personalizzato, dalle scale ai mobili, dalle lampade alle sedute e alle librerie. La mia propensione per la continua ricerca, dalla fusione dei materiali alle saldature, dalla trasformazione dei vari metalli nel tempo alla elaborazione della forma, è la molla che mi dà la carica per affrontare con entusiasmo ogni giornata. Perché il lato tecnico e quello umano non possono mai essere scissi,» conclude il talentuoso Daniele.