Visionari si nasce. Quella scintilla, quella curiosità, quel “genio” creativo sono doti innate. Così come il talento, che l’esercizio affina e porta ai vertici, sotto la guida di un maestro e grazie all’esperienza e all’attenzione per il mondo circostante. La scintilla anche il maestro Salvo Sapienza l’ha affinata nel tempo, sin da bambino, quando guardava curioso e ammirato il padre e il nonno preparare i magnifici carretti colorati, trainati dagli amatissimi cavalli bianchi, durante i matrimoni, le sagre, le molte feste popolari della sua fantastica isola. Il fanciullo era ammaliato dai colori vividi, dalle scene dipinte, dai pennacchi, dai suoni e dai rumori, da tutto quello che quel mezzo di trasporto antichissimo e ricco di storia trasmetteva. E soprattutto era rapito dalle storie meravigliose, raccontate a forti tinte nei magici carretti.
Una storia di “sicilianità”, di grande passione e di talento naturale. Sin da bambino, Salvo Sapienza dipinge i colori della sua terra. Dalla pittura sui carretti delle feste popolari, fino alle collaborazioni con note case di moda, l’entusiasmo di un creativo in continuo movimento.
«A dieci anni ero già ammaliato, curiosavo nei magazzini di famiglia, mi perdevo a bocca aperta tra ruote, assi, manici… Una delle prime volte mi sono impadronito di una ruota e l’ho pitturata tutta di rosso! Fiero e felice sono andato a imparare dai maestri di Aci Sant’Antonio, un piccolo paese in provincia di Catania, Domenico di Mauro e Antonio Zappalà, (due tra i più grandi maestri siciliani di pittura su carretto, n.d.r.) e da lì ho cominciato ad andare tutti i giorni in bottega per vederli lavorare, con il consenso e l’incoraggiamento di mio padre e di mia madre. Tornando a casa dipingevo sempre: una passione travolgente. E a ogni festa guardavo i carretti e ne ammiravo i dipinti. Erano le scene dell’opera dei Pupi, l’Orlando Furioso, le vite dei Santi, le battaglie di Napoleone, i Vespri Siciliani, o i gesti della tradizione e le atmosfere della vita quotidiana, i colori e i soggetti, soprattutto la frutta.»
Dalla frutta Salvo era particolarmente colpito perché il nonno aveva proprio un negozio di frutta e verdura, in centro a Catania, sotto casa. «A 22 anni mio nonno mi ha venduto l’attività, dove lavoravo da quando ne avevo 15, ma questo non mi ha mai distolto dalla mia passione: tutto il tempo libero lo impiegavo a dipingere, in bottega dai maestri o da solo.»
E non sono solo carretti, ma Ape Car, vespe Piaggio, Fiat 500, biciclette, caschi da moto e tutto quello che poteva risplendere dei colori vividi della sua Sicilia: l’arancio degli agrumeti, il rosso della lava vulcanica, l’azzurro del mare e del cielo, il giallo dei limoni, il verde dei giardini rigogliosi… Un’esplosione di allegria e di vivacità che presto non passerà inosservata. «Nel 2014 un amico di mio padre, che lavorava per Dolce & Gabbana, mi dice che i due stilisti cercano una Vespa decorata e mi convince a “farla” per loro. La vedono, piace e mi contattano.» Più volte in realtà perché il maestro non risponde ai numeri sconosciuti…. «Mi ha dovuto ricontattare l’amico di mio padre e poi finalmente ho sentito Domenico Dolce. Da lì è partita la nostra fantastica collaborazione. Con loro ho sfidato anche la paura e ho preso il mio primo aereo dopo i 40 anni! Non avevo mai lasciato in aereo la Sicilia. Ho girato tutta l’Italia, sono venuto a Milano, ho dipinto i grandi e piccoli elettrodomestici Smeg, ho decorato in diretta alle loro feste, ho realizzato gli sfondi per le loro sfilate. Insomma, un sodalizio importante, dove la sicilianità è un forte collante.»
Certo anche il vissuto comune è una forza: condividono storie di persone partite dalla Sicilia che “si sono fatte da sole”, con tanta tenacia e determinazione, talento e passione, spesso senza l’appoggio della famiglia. Anche il maestro Sapienza ha realizzato il suo sogno: qualche anno fa ha venduto il negozio di frutta e verdura, dedicandosi solo e interamente alla sua passione. Dipinge e dipinge, e quando ha tempo libero accompagna i turisti con i suoi carretti, lasciandoli affascinati dal mezzo di trasporto unico. Così si può vederlo in giro per Taormina o per il centro storico di Catania, magari durante la Festa di Sant’Agata, patrona della città, la terza festa religiosa al mondo che prevede più di una settimana di eventi, e le sfilate delle Candelore, pesantissimi ceri dorati intagliati e dipinti a mano, portati a spalla dai devoti, che rappresentano le categorie dei commercianti. «Ovviamente ho completamente restaurato quella dei fruttivendoli,» sottolinea orgoglioso Sapienza. «Fare della mia passione il mio lavoro è stato il più grande regalo della vita. Continuerò a dipingere perché è quello che mi rende felice, e spero che almeno uno dei miei due figli segua il mio esempio.» Quello che ogni grande maestro artigiano sogna e si augura.
Nel frattempo il maestro ha creato un suo piccolo museo privato dove ha raccolto tutte le sue opere più belle e fantasiose: un piccolo regno di genialità, creatività e colore, all’insegna di una fantasia senza confini. Chissà che un giorno non lo apra al pubblico: sarebbe una gioia per gli occhi e per l’anima dei visitatori e una vera chicca per la città di Catania, che potrebbe mostrare con orgoglio la bellezza unica e irripetibile di quest’arte antica, così intimamente legata all’anima della Sicilia, che Salvo Sapienza ha portato ai più alti livelli di eccellenza e maestria. Grazie a quella scintilla..