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La poetica della rarità

Testo di Franco Cologni

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 28 aprile - 2024

L’artigianato è un processo sociale e politico, nonché un’esperienza individuale, ma che tocca un’intera comunità; è un’affermazione di identità che non è mai neutrale. E fare l’artigiano è un mestiere che richiede un’estrema versatilità: perché colori e emozioni, materiali e ricordi, calcoli numerici e sogni vanno di pari passo. E come tutti i processi, anche l’artigianato d’arte richiede che tutti gli attori coinvolti parlino una lingua che permetta loro di comprendersi, di sentirsi “cittadini” di un luogo che qualcuno possa chiamare “casa”.

Il mestiere dell’artigiano è più che manualità e ingegno: è suggestione, sogno, capacità di interpretazione. I Maestri parlano la lingua poetica della bellezza, sentono la necessità di creare, trasmettere il senso dell’arte e della creatività.

Intorno a questi sogni lavorano con mano esperta e mente creativa i grandi artigiani presentati in questo numero, che rappresentano un punto di riferimento essenziale per tutti coloro che amano l’Italia non solo per le sue bellezze, ma anche per la straordinaria rarità delle sue attività artigianali. Una rarità che, a mio avviso, è riscontrabile soprattutto in una caratteristica davvero speciale degli artigiani italiani: la loro capacità di interpretare i progetti in maniera straordinaria. Così io definisco i veri maestri: interpreti.

Non esecutori. Non semplici lavoratori.

Ma perspicaci lettori delle idee, e abili trasformatori della visione creativa in un prodotto che senza la loro intermediazione non avrebbe mai visto la luce. Terrazzieri, stuccatori, ebanisti, vetrai, tessitori, tintori: protagonisti di indimenticabili capolavori italiani, questi artigiani sono oggi difficili da trovare. Eppure, sono proprio loro a rendere speciale e personale ogni progetto, con la loro passione per il dettaglio sorprendente e perfetto.

L’estetica italiana è legata a questo dettaglio prezioso, all’arte che si svela per gradi, a un’architettura civile che sia sempre a misura d’uomo. La storia dell’Italia, i suoi capolavori, persino le sue rovine evocano una dimensione in cui l’essere umano è al centro di ogni riflessione, pur invitandoci ad alzare lo sguardo verso un significato ulteriore di ogni segno, mai prosaico, sempre poetico.
Un vero artigiano prevede un po’ di poesia, tra i suoi materiali d’elezione. E poche attività umane come l’artigianato sanno parlare la lingua poetica del bello: ogni gesto compiuto dai grandi artigiani presentati in questo numero della rivista è come la parola di un verso – rarefatta, precisa, insostituibile, necessaria.

Questa edizione della nostra rivista offre dunque uno sguardo prezioso su questi rari artefici dell’eccellenza: non per creare un elenco, ma per risvegliare in tutti noi quell’antico desiderio di fare in modo che i nostri ambienti parlino di noi, siano a nostra misura, siano ricchi di riferimenti che rimandano alla mano dell’uomo. Senza anguste nostalgie di un passato ormai irripetibile, ma al contrario evocando quegli scenari della vastità contemporanea che – proprio come gli orizzonti di un domani nuovo, e migliore – possano aiutarci a credere, e a sapere, che solo la consapevolezza umana (e il talento) consentono la creazione, la protezione, la trasmissione del bello.
Una lettura stimolante porta a idee originali: come le storie che qui sono state distillate, e che rivelano – nel piccolo mondo di un atelier – lo spazio immenso del mestiere, dell’arte, della creatività che si pone in dialogo con l’evoluzione dell’abitare. Ovvero: con la vita stessa.

Franco Cologni

Franco Cologni

Franco Cologni è presidente della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Lettere e Filosofia presso l’Università Cattolica di Milano, imprenditore, giornalista e scrittore. Per quarant’anni ha collaborato presso Cartier fino a diventarne Presidente Mondo. Nel 2016, insieme a Johann Rupert, Chairman della Compagnie Financière Richemont SA, ha dato vita alla Michelangelo Foundation for Creativity and Crafstmanship. È inoltre fondatore e Presidente del Comitato Culturale della Fondation de la Haute Horlogerie di Ginevra e ha creato, a Milano, la Creative Academy, scuola internazionale di Design e Creative Management del Gruppo Richemont.

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