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Un mondo potente e fragile

Testo di Alberto Cavalli

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 27 settembre - 2023

Nel suo celeberrimo volume del 1748, Charles-Louis de Montesquieu identificava lo “Spirito delle leggi” in quella catena di rapporti, o per meglio dire, in quell’organizzazione di rapporti che era in grado di dare vita a un sistema.

Dal dialogo tra genio e consapevolezza che si fondono in un ambito socioculturale fertile e vivace, nasce una catena umana di talenti, competenze e conoscenze profonde. Un sistema virtuoso al servizio della bellezza dell’alto artigianato.

Un sistema: ovvero, una serie di relazioni interconnesse che danno identità e originalità ad azioni, scambi o procedure che altrimenti resterebbero isolati. Mentre la creazione del sistema, appunto, rafforza ogni elemento e lo include in una costruzione di senso destinata a diventare riconoscibile. Pensiamo al Rinascimento fiorentino: gli splendori creati da Botticelli e Piero della Francesca sono certamente l’espressione più visibile e suggestiva di un’epoca inimitabile.

Ma il talento degli artisti nasceva e si sviluppava in un contesto urbano, sociale, politico e culturale fertile, dove la virtù della legge rendeva possibile l’esercizio della libertà: e questa legge creava appunto una serie di rapporti virtuosi (tra capitale, commercio, arte e mestiere) che hanno dato vita a un’eredità spettacolare, tuttora potenzialmente fertile per la cultura e l’economia italiane. Fertile perché eloquente, perché autentica, basata sulla costruzione di un valore che, parafrasando Orazio, potremmo definire aere perennius, più duraturo del bronzo: quello dell’eccellenza. Che fa scuola e fa epoca tanto quanto il genio.

Percepire, vivere e intendere il mondo della bellezza fatta a mano come un “sistema virtuoso” significa riconoscere che la creazione di valore prende vita non in un contesto arido o ideale, ma appunto in un territorio fisico e culturale, in un’atmosfera che si nutre di creatività ma anche di ricerca, di consapevolezza e conoscenza. Come quello che abbiamo voluto raccontare in questo numero di Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture, dedicato proprio ai virtuosi e ai virtuosismi dell’alto artigianato.

Essere virtuosi significa non soltanto essere tecnicamente ineccepibili, ma avere anche un’integrità, una dignità e una fierezza che si esprimono in gesti sicuri ma gentili, in oggetti meravigliosi e potenti, in relazioni umane e dunque profonde. Gesti, oggetti e relazioni che hanno il potere di trasformare
il mondo, come la virtù, sempre, imporrebbe di fare.

Tutte le storie che abbiamo scelto per questo numero pongono l’accento sugli elementi “virtuosi” di una trasformazione verso la bellezza che tutti noi sentiamo come inderogabile: una bellezza che ci rigenera e che ci rende migliori. Non so se Sant’Agostino sarebbe d’accordo, ma so che chiunque desideri guardare alla città celeste, pur vivendo nella città dell’uomo, non ha mai paura della trasformazione: al contrario, la progetta e la fa partire. E di solito, la conduce in porto.

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli

Alberto Cavalli è direttore generale della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte. Laureato in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica di Milano, giornalista e scrittore, collabora stabilmente con numerose riviste ed è autore di saggi e contributi editoriali. Dal 2014 è titolare della cattedra di “Mestieri d’arte e bellezza italiana” presso il Politecnico di Milano. Nel 2016 diventa executive director della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship. È curatore generale di Homo Faber Event.

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