C’è amore nell’aria

di Caroline Bishop

pubblicato su Mestieri d’Arte & Design. Crafts Culture n. 29 settembre 2024

I vasi che evocano fertilità e unione, il bouquet di anniversario composto con i fiori preferiti della persona a cui è destinato, il copricapo da sposa ricamato che passa da nonna a nipote…Quando si tratta di questioni di cuore, l’arte manuale svolge un ruolo essenziale, dando espressione a una profondità di sentimenti che non sempre siamo in grado di tradurre in parole.

 

Tra i temi esplorati da Homo Faber 2024 c’è anche l’amore, a cui la mostra riserva due sale dedicate al corteggiamento e all’unione. Sentimento universale, l’amore in tutte le sue espressioni offre al talento artigiano una fonte d’ispirazione inesauribile per creare oggetti simbolici e significativi che attraversano culture e tradizioni diverse.

 

È questo il concetto su cui si fonda lo spazio espositivo intitolato “Amore” all’interno di Homo Faber 2024: The Journey of Life, in programma a Venezia, presso la Fondazione Giorgio Cini, dal 1° al 30 settembre. Obiettivo della mostra, affidata alla direzione artistica di Luca Guadagnino e Nicolò Rosmarini, è dimostrare come l’artigianato si intrecci con il tessuto della nostra esistenza. E l’amore, che sia romantico o familiare, tra amici o addirittura tra colleghi che lavorano a stretto contatto condividendo la passione per quello che fanno, è senza dubbio una componente inestricabile dell’esperienza umana. Il rapporto tra i mestieri d’arte e questa potente emozione trova espressione in due sale collegate che celebrano le usanze, i pegni e i simboli legati al romanticismo, all’amore e all’impegno nelle diverse culture. «L’amore è un’emozione umana fondamentale, eppure non è sempre facile da esternare,» ha dichiarato Alberto Cavalli, direttore esecutivo di Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship, che organizza Homo Faber 2024. «È inevitabile, quindi, che andiamo alla ricerca di oggetti fisici – oggetti creati con cura e pieni di significato – per esprimere quello che non riusciamo a dire.»

 

Van Cleef & Arpels, automa Fée Ondine: primo Objet Extraordinaire della Maison, è il frutto della collaborazione con il costruttore di automi François Junod, insieme a numerosi artigiani coinvolti nel progetto. Foto: Van Cleef & Arpels.

 

I visitatori che entrano nella prima delle due sale, dedicata al corteggiamento, si trovano dentro un “giardino della seduzione”, animato da fiori creati con una moltitudine di materiali diversi da Maestri artigiani di tutto il mondo. Tra le opere più originali e creative in esposizione, una complessa scultura in vetro lavorato a lume, raffigurante delle api che ronzano sui fiori, del celebre lampworker italiano Simone Crestani, i variopinti fiori di piume dell’atelier francese
Prune Faux e le piante di mora in carta crespa create dall’artista danese Signe Elisabeth Scharling. Diversi pezzi simboleggiano l’amore e il rispetto tra artigiani che lavorano insieme, come i fiori in feltro del duo olandese di scultori di tessuti Nicole Driessens e Ivo van den Baar e l’opera fantasiosa di due artigiani francesi, la creatrice di macramé Laurentine Périlhou e il soffiatore di vetro Thibaut Nussbaumer, che hanno deciso di collaborare appositamente per Homo Faber 2024. Infine, Van Cleef & Arpels presenterà gli iconici gioielli floreali che fanno parte del patrimonio storico della Maison.

 

Simone Crestani, Riverenza, calice scultoreo, vetro borosilicato e lavorazione a fiamma, 2024. In quest’opera, il Maestro combina la riscoperta di antiche tecniche tradizionali veneziane della decorazione del vetro trasparente con il proprio processo creativo. Foto: tutti i diritti riservati.

 

Spostandosi nella sala successiva, che racchiude l’idea di unione, i visitatori incontreranno uno spazio spettacolare illuminato da svariati lampadari: un’installazione creata – in linea con il tema – da un duo di artisti-designer, Eugenio Rossi e Yaazd Contractor di The Black Studio, e sponsorizzata da Panerai. Immersi nel suo bagliore, squisiti oggetti che esprimono, dal simbolico al letterale, l’amore e l’impegno.
Gli sgabelli in legno a forma di cuore del designer sloveno Oskar Kogoj accostati a una lettera d’amore decorata della ricamatrice britannica Rosalind Wyatt, e un cuore ornamentale scolpito in plastica riciclata e ricoperto da ricami in seta dell’artista marocchina Ghizlane Sahli.
Accanto alle opere di questi artigiani indipendenti, alcune prestigiose Maison presentano oggetti di ispirazione romantica, mostrando il savoir-faire necessario per realizzarli. Gli orologiai di Vacheron Constantin rivelano le tecniche impiegate per creare raffinati segnatempo, imitati dai Maestri restauratori del Museo del Louvre che dimostrano come gli oggetti preziosi possano accompagnarci per secoli. Gli orafi di Buccellati presentano anelli su misura concepiti appositamente per Homo Faber 2024. Gli artigiani di Van Cleef & Arpels illustrano le abilità che confluiscono nella collezione di gioielli Les Inséparables/Lovebirds, insieme con lo straordinario automa Fée Ondine, raffigurante una fata di pietre preziose seduta su una foglia di ninfea, realizzato in collaborazione con il Maestro francese d’arte meccanica François Junod. Mentre Serapian espone un baule vintage milanese come esempio della sua esclusiva tecnica di lavorazione della pelle, il “Mosaico”.
I visitatori possono anche arrotolarsi le maniche e cimentarsi nella realizzazione di una decorazione in perline sotto la guida dei Maestri del laboratorio di ricami le19M di Chanel Lesage.

 

Atelier Percossi Papi, Scrigno dei Trionfi, 2024. Opera unica a pianta ottagonale rivestita in lamina di argento martellato, ricoperta di elementi architettonici che incorniciano miniature su foglia d’oro e di un mosaico in lapislazzuli che ne riveste la parte superiore. Pietre naturali e perle completano i decori dello scrigno. L’opera è tra le dieci vincitrici della open call indetta della Homo Faber Guide per la partecipazione a Homo Faber 2024. Foto: Valeria Percossi Papi.

 

Nel complesso, si tratta un’esplorazione dell’amore attraverso le culture, i Paesi e gli oggetti di artigianato che dimostra quanta importanza attribuiamo a questa emozione vitale e come i mestieri d’arte ci diano la capacità di esprimerla attraverso simboli, colori e motivi, che si tratti di un vaso di vetro rosa o di una decorazione da parete ricamata raffigurante due colombe che tubano. «L’amore è universale,» conclude Cavalli. «L’attenzione e la cura che gli artigiani mettono nel realizzare a mano i loro oggetti trasmette un significato in grado di attraversare i linguaggi e le culture.»

 

Vacheron Constantin e il Louvre: una partnership artistica e culturale che rappresenta l’impegno volto a conservare il patrimonio del passato. Per Homo Faber, Vacheron Constantin rende omaggio ai Métiers d’Art e invita i talentuosi artigiani del Louvre a presentare una loro creazione a Venezia. Foto: Courtesy Le Louvre © tutti i diritti riservati.

Caroline Bishop

Caroline Bishop

Giornalista, redattrice e autrice freelance britannico-canadese, attualmente basata in Svizzera. Negli ultimi venti anni ha scritto di viaggi, cibo e teatro per giornali, riviste e siti web tra cui The Guardian, The Telegraph, The Independent, BBC Travel, Wanderlust, Lonely Planet e molti altri.

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