Una bellissima storia di famiglia dietro a una straordinaria attività artigianale. È quella che inizia ai primi del Novecento con Giuditta Brasseur, orfana nel Collegio delle Figlie dei Militari di Torino, dove incontra una maestra che insegna alle allieve l’arte di riprodurre i fiori di giardino in stoffa, sia per guarnire abiti e cappelli, sia per abbellire gli ambienti. Grazie alla sua talentuosa manualità, Giuditta inizia a ritagliare le forme dai materiali più vari, a modellare a caldo i petali, a realizzare fiori, boccioli, corolle, tralci. La sua creatività la fa apprezzare presto negli ambienti della moda. Poi l’incontro con Giobatta Pagliani, pittore e scultore che diventerà suo marito, darà la svolta all’attività: Giobatta crea con la creta gli stampi da fondere in bronzo, per realizzare i fiori e le foglie nei materiali prescelti, con assoluta precisione.
E il successo sarà conclamato dai negozi e dalle sartorie dell’Alta Moda di tutta Italia, come testimonia il ricchissimo archivio dove sono conservate tutte le forme e i campioni. A Verona, dove la famiglia si è nel frattempo trasferita, inizia a lavorare anche la figlia Luciana, che sarà a sua volta affiancata, anni dopo, da Anna Tosi, terza generazione di questa famiglia di grandi talenti. «I nostri fiori sono realizzati in seta, velluto, pelle, feltro, con gli attrezzi inventati da mia nonna: le cosiddette bolle che danno la forma ai petali e alle foglie,» spiega Anna Tosi, che già a 17 anni era stata scelta da Valentino per la sua incredibile manualità nel dare vita ai suoi progetti floreali. «Tutte le sfumature vengono poi dipinte a mano con colori alimentari, per rendere reale l’effetto finale. Le tecniche, però, fanno parte dei segreti di famiglia,» confida sorridendo la maestra artigiana. Tra le creazioni più straordinarie uscite dal laboratorio Pagliani & Brasseur c’è un abito realizzato con migliaia di fiori per Dior, oltre agli estrosi abbellimenti ideati per le collezioni di Dolce & Gabbana. «Da alcuni anni abbiamo iniziato a spaziare in altri ambiti, creando decorazioni per l’arredamento d’interni e per il design oltre che per l’abbigliamento,» conclude Anna Tosi mostrando una delle sue lampade appena ideate. Perché la creatività, unita al saper fare, non conosce confini.