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Rosmundo Giarletta 

Corso Garibaldi 90 84025 Eboli (SA)

Rosmundo Giarletta è uno straordinario Maestro d’arte che fin da giovanissimo ha saputo seguire la sua creatività, frequentando le più importanti scuole orafe. «Da bambino ero affascinato dalle mani di mia madre che cuciva con grande abilità. Restavo a guardarla per ore. È stato allora che ho deciso di fare l’artigiano, mettendo a frutto il sapere delle mie mani». Dopo la Scuola di Arti Orafe a Firenze, e la specializzazione in un atelier sul Ponte Vecchio, nel 1982 Giarletta decide di tornare al paese di origine della sua famiglia, Eboli, nella provincia di Salerno, per aprire una bottega tutta sua. «Gli inizi non sono stati facili, ma nel 1995 è arrivata la svolta. A furia di provare nuove lavorazioni, combinando le tecniche più antiche e tradizionali alle mie sperimentazioni, ho inventato il “nido d’ape figurativo”, una tecnica unica e peculiare realizzata con lastre traforate con l’archetto e punte elicoidali, saldate poi fino a comporre dei disegni». In quegli anni i suoi gioielli riscuotono l’ammirazione anche del principe Ranieri di Monaco del quale Giarletta sarà per molto tempo l’orafo personale. In occasione delle celebrazioni per i 700 anni di vita della famiglia Grimaldi di Monaco, Rosmundo crea il gioiello Te Deum, definito da S.A.S. Ranieri III un alto capolavoro di gioielleria orafa. In quest’opera realizzata a “nido d’ape”, Giarletta impiega il solo archetto da traforo: ogni lastra d’oro viene svuotata e poi assemblata, per dare vita a immagini che raccontano la storia del Principato di Monaco.

La sua opera più nota, Parsifal, che viene esposta nel 2002 a Ravello, in Villa Rufolo, in occasione del 50° anniversario del Festival internazionale della musica, è un gioiello preziosissimo dalle complesse simbologie. «L’ispirazione mi è stata data da una lettera conservata a Palazzo Grimaldi scritta da Nietzsche a un suo amico», racconta il Maestro artigiano. «I miei gioielli sono sempre ispirati dalla cultura, soprattutto antica, e dal territorio, come quello che rimanda al pavimento a mosaico del IV secolo dedicato a Dioniso».
Il Maestro ha saputo trasmettere l’amore per l’arte orafa non solo ai suoi figli, Giuseppe e Francesco (che lavorano con lui), ma anche a una settantina di orafi della provincia di Salerno, tutti suoi appassionati discepoli. Per la sua maestria unica “l’orafo dei principi” è stato insignito del riconoscimento MAM-Maestro d’Arte e Mestiere nel 2018.

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